Amo osservare il mondo con il naso all’insù e la forchetta costantemente posizionata in verticale nel piatto, perché adoro riempirmi gli occhi e il palato di stupore. E fortunatamente la vita da vagabonda food blogger soddisfa in pieno queste mie stravaganti esigenze, regalandomi la possibilità di vivere delle food experience che inesorabilmente si trasformano in emozioni da raccontare.
Un paio di settimane fa, infatti, sono scappata qualche giorno in Puglia, insieme a tre scalmati amici, per assaporare “La Dolce Vita in Salento”.
QUELLA VERA PERO’, CHE SI CELA DIETRO A LUOGHI NASCOSTI DA CUI PARTIRE
ALLA SCOPERTA DI UN INCANTEVOLE TRATTO DI COSTA ROCCIOSA
ACCAREZZATA DAL CALDO VENTO DEL SUD E PUNTEGGIATA DA SCONFINATE BELLEZZE.
Lungo la litoranea che da Baia Verde porta giù fino al Parco Regionale di Punta Pizzo, si trova il Lido di Punta della Suina; una splendida struttura balneare in stile caraibico, avvolta tra dune di sabbia fine ornate da una ricca vegetazione mediterranea che si affaccia sull’azzurro del mare cristallino. Per me un piccolo angolo di paradiso ionico, dove godere di piacevoli momenti di relax, assaporando il gusto salentino a km zero (grazie alla selezione di piccole eccellenze locali scelte personalmente da Simona, proprietaria del lido, tra cui le sue fantastiche marmellate bio).
Mentre, immersi nel verde lussureggiante del parco naturale di Porto Selvaggio, ancora oggi è possibile soggiornare in quelle affascinanti e nobiliari antiche dimore settecentesche, come Villa Riggia, ristrutturate conciliando qualità e comfort moderno con l’architettura locale.
QUELLA SCANDITA DA RITMI LENTI E LA CULTURA DEL BENESSERE (IN PRIMIS).
Perché in Salento è la natura a dettare i tempi! E l’autenticità della campagna nella sua spontanea semplicità, invoglia a riscoprire le origini di quella vita rurale che racchiude in se le tradizioni della millenaria cultura italiana tramandata di generazione in generazione.
Sicché, passeggiare per sconfinati campi di grano, appezzamenti di ulivi e vigneti, osservare quel tacito patto sancito tra l’uomo e la natura che di stagione in stagione si rinnova, è un’esperienza che riconduce romanticamente lo spirito alle sue bucoliche origini.
QUELLA FATTA DI CIBO GENUINO E RACCONTI APPASSIONATI DI CHI QUESTA TERRA LA AMA,
LA CURA, LA COLTIVA, LA FA VIVERE E LA VUOLE FARE CONOSCERE!
Artefici di questa mia avventura salentina sono state le sorelle De Castro, Michela e Manuela. Due donne dalle molteplici sfaccettature, che hanno scelto di mettere insieme saperi e competenze differenti da avvocato e commercialista, per continuare la tradizione familiare del grano in grande stile!
Così, è nata la decisione di convertire i 53 ettari di terreno ereditati dal padre in coltivazioni bio di grano Saragolla (un cereale antico, cultivar 100% italiano da oltre 2000 anni, che si può considerare tra i capostipiti dei più moderni grani duri come, per esempio, il Kamut) per dare vita a una pasta rigorosamente lavorata come tradizione vuole (trafilata al bronzo ed essiccata a bassa temperatura) e totalmente integrale.
Una scelta non casuale questa, ma dettata dalla reale comprensione degli incredibili benefici della fibra grezza, scoperta durante la lotta contro un disturbo fisico legato a intolleranze alimentari, che affliggeva ormai da qualche tempo il figlio di Michela.
Grazie alla loro calorosa ospitalità e trascinata dal grande entusiasmo che le contraddistingue, ho potuto conoscere un piccolo gruppo di giovani imprenditrici e imprenditori che come loro non solo sono profondamente legati al territorio e orgogliosi dei propri prodotti, ma anche desiderosi di confrontarsi in modo costruttivo con realtà ed esigenze che esulano dalla consuetudine locale per raggiungere traguardi sempre nuovi:
- Alesandra una delle migliori Chef del Salento (propone una cucina di alto livello particolarmente attenta alla qualità delle materie prime),
- Elena dell’azienda agricola Le Saittole (azienda olivicola improntata sul cultivar del territorio e sulla varietà greca koroneika),
- Flavio e Mimmo del ristorante Don Fausto a Vernole (il luogo ideale dove condivide il piacere di un pranzo o di una cena in un incantevole atmosfera con piatti in continua evoluzione tra tradizione e stagionalità dei prodotti),
- Francesco e Grazia dell’azienda agricola Donna Oleria (azienda olivicola pluripremiata per l’alta qualità dei suoi prodotti ricchissimi di biofenoli),
- Sonia, Vera e Bartolo delle Cantine Vaglio Massa (giovanissima azienda olivicola e vitivinicola votata al biologico, che con uve di Negramaro e Malvasia produce tre diverse etichette degne di Bacco)
- Rosa del ristorante Volo a Lecce (situato nel cuore del centro storico della città, i piatti proposti affondano le radici nella cultura della cucina povera salentina, rivisitati con garbo e sapienza)
- Raffaele del birrificio B94 (un birrificio artigianale di nuova generazione dedicato a un pubblico esigente e aperto a nuove esperienze gustative; la birra Malagrita, per esempio, è una particolare birra fatta con confettura di mela cotogna leccese che si abbina divinamente con formaggi di media stagionatura).
Ognuno con la sua storia, ognuno con le sue modalità, giorno dopo giorno s’impegna a prendersi cura del territorio e del prossimo, cercando di offrire il massimo della qualità nel rispetto della natura e dei suoi cicli biologici.
Qualità che non si nasconde dietro confezioni patinate, ma che senza troppi fronzoli si mostra per quella che è: genuina e ricercata.
E QUESTA E’ “LA DOLCE VITA” CHE HO ASSAPORATO IN SALENTO…
UNA TERRA RICCA DI TRADIZIOI, STORIE, PERSONE E SAPORI UNICI
CHE MERITANO DAVVERO DI ESSERE CONOSCIUTI!
il Salento, la nostra terra… così ben descritta, grazie di cuore
jolie Odette
http://www.jolieodette.com