Il lusso discreto dell’eleganza italiana e la genuinità della sua tradizione culinaria rivisitati e racchiusi in un rinomato ristorante milanese, il Trussardi alla Scala.
Si dice che la prima impressione è quella che conta di più, ma io ribatto con il detto “la prima volta non si scorda mai”. Perchè se hai la possibilità di vivere l’esperienza dell’alta cucina stando dietro le quinte di un raffinato ristorante, difficilmente poi te ne scordi.
Ho sempre sentito parlare della bellezza del Trussardi alla Scala, della bravura del suo nuovo executive chef e della sua ecletticità, ma non avevo ancora avuto modo di assaggiare le sue prelibatezze fino a settimana scorsa.
L’occasione è nata con l’anteprima del nuovo menù primaverile del ristorante, dove per un giorno ho avuto il privilegio, insieme ad altre amiche e colleghe food blogger, di lavorare al fianco del carismatico Chef Roberto Conti e la sua fantastica brigata.
Durante il cooking team c’è chi si è divertito a disossare l’anatra, a tornire frutta e verdura, a cucinare sottovuoto e chi come me a esplorare attentamente la realizzazione di un piatto dalle note esotiche che solo dal nome promette acrobazie di gusto. Provate a indovinare qual’è… 😉
Capesante, finocchio e liquirizia all’olio Trussardi.
(capesante arrostite, finocchio in crema e crudo, gelatina di anice e gelato alla liquirizia)
Risotto, asparagi bianchi, maionese d’ostrica e caviale Trussardi.
(risotto mantecato al parmigiano, maionese d’ostrica, finger lime, caviale, polvere di nero di seppia e asparagi bianchi cotti e crudi)
Anatra, polenta morbida e croccante, tartufo nero e salsa civet.
(anatra arrostita, polenta morbida e croccante, tartufo nero, salsa civet al cioccolato)
Tarte Tarte tatin: mela e gelato alla pasta sfoglia.
(tarte tatin scomposta con mele caramellate e gelato alla pasta sfoglia)
Con gli occhi illuminati d’immenso ho assaggiato il mio primo finger lime, detto anche caviale di limone per la particolare forma e consistenza della sua polpa a piccolissime sfere.
Certo, voi direte che in fondo si tratta semplicemente di un lime. Per me invece è molto di più, è magia della natura, fantasia e bellezza.
Ho imparato a fare la maionese d’ostrica, una salsa a me nuova e che mai avrei pensato potesse sposarsi così bene con il risotto al parmigiano, per non parlare poi del suo accostamento incredibilmente divino con gli asparagi.
Ho scoperto che nella dispensa del ristorante ci sono anche prodotti a marchio Trussardi, simboli d’eccellenza del migliore artigianato gastronomico di alta gamma italiana e ingredienti immancabili nelle ricette proposte, come:
- il Caviale Calvius Caviar, il caviale made in Italy più famoso ed esportato al mondo;
- l’olio extravergine d’oliva Gradassi Centenaria, l’espressione della migliore produzione italiana.
Insomma, piccoli prodotti gourmet per cultori della cucina sana e raffinata.
Eh sì, lo so che dietro a ogni ristorante che si rispetti c’è uno studio pazzesco che spazia dall’uso d’ingredienti di primissima qualità alla ricerca dell’armonia dei sapori, dalla tecnica di lavorazione alla cottura, nonché alla presentazione finale del piatto (perché per quanto se ne possa dire, l’occhio vuole sempre la sua parte). E per questo, forse non dovrei più stupirmi… forse…
E probabilmente vi sembrerò anche la solita inguaribile romanticona, quella che quando parla di food vede tutto rosa intorno a sé. Ma la verità è che rimanere affascinata quando incontro persone così appassionate che ogni giorno si mettono in gioco sperimentando, inventando e creando quelle alchimie di sapori che ti fanno esclamare wow al primo boccone, per me è inevitabile!
La creazione di cui mi sono innamorata, il risotto, ne è l’esempio.
Infatti, è il frutto di un’ispirazione che non lascia nulla al caso. Un mix di classiche ricette italiane e francesi, abilmente rielaborate con un tocco moderno attraverso l’uso di tecniche d’avanguardia e l’accostamento d’ingredienti ricercati e di alta qualità. Una piatto dove la grassezza della classica mantecatura al burro viene sostituita con la maionese d’ostrica e bilanciata con l’acidità del lime.
Questi sono i motivi per cui vi consiglio di provare la cucina dello chef Roberto Conti.
Quindi, se volete infatuarvi anche voi di questi piatti, affrettatevi e andate ad assaggiarli al Trussardi alla Scala di Milano! Se, invece, volete provare a cucinarli, stay tuned!
Lo chef mi ha regalato una ricca dispensa di ricette che potrete trovare molto presto quì su Like Eat. Perché la cucina è o non è gioia di condividere ♥ ?
Il Ristorante Trussardi Alla Scala
Piazza della Scala 5
20121 Milano
Tel. +39 02 80688201
ristorante@trussardiallascala.com